Scende il peso aumenta il Benessere. La Rivoluzione del METODO 3EMME in sei settimane
Molte persone che hanno fatto il METODO 3EMME hanno un risultato importante sulla bilancia già dopo sei settimane. La perdita di PESO però è solo un piacevole effetto collaterale. Ciò che distingue il METODO 3EMME da una comune dieta alimentare è l’effetto che riesce a dare la combinazione cibo/integrazione sulla nostra salute. La DEPURAZIONE e’ necessaria per poter ripulire il nostro organismo e per poter meglio assimilare i nutrienti. Andando più’ a fondo ci liberiamo delle TOSSINE presenti nello SPAZIO INTRACELLULARE, consentendo così alle cellule di COMUNICARE meglio tra loro. Questo fenomeno produce una migliore funzionalità’ degli organi e conseguentemente una sensazione di benessere riacquisito. Le SEI SETTIMANE del METODO, RESET RESTART REMIX sono necessarie proprio per questo. Nel METODO 3EMME non esiste alcun integratore che agisca sulla perdita del peso. Ogni singolo prodotto lavora in sinergia con gli altri per migliorare il drenaggio, a supportare la massa magra, a garantire una efficace azione antiossidante e alcalinizzante e, non ultimo, a migliorare la funzionalità’ dell’intestino. È una vera e propria strategia di ripristino. Il METODO insegna uno STILE DI VITA, il resto lo mettiamo noi come valore aggiunto….consapevoli che quando mangiamo stiamo facendo qualcosa d’importante per la nostra SALUTE.
Dott. Piero Lombardi, Farmacista, Titolare Centro 3EMME Farmacia delle Alpi Apuane – Codena – Bedizzano (MS
Cibo e mente, allearsi conviene
Alimentarsi, al di là delle sue manifestazioni “esteriori” è sempre un fatto privato, si
potrebbe dire, senza timore di sbagliare, un “atto intimo”. È intuitivo perciò che la relazione tra cibo e mente è molto stretta. Quello che decidiamo di mangiare è il frutto non solo di scelte che a volte ci vengono imposte dalla società, ma una conseguenza dei nostri schemi mentali, dei valori che diamo al cibo stesso in termini strettamente emotivi. Una sorta di “altalena” tra quelli che sono i nostri bisogni e quelli che sono i nostri desideri. Proprio questa è la ragione per cui diamo al cibo un ruolo quasi primario, per cercare di tamponare gli effetti dei disagi dovuti alla nostra esistenza. Sul cibo riversiamo i nostri conflitti interiori, le nostre ansie e le nostre paure, le nostre insicurezze, le difficoltà relazionali e sociali e spesso la nostra solitudine interiore. Tutto questo per quel “bisogno” che ci caratterizza fin dalla nascita, cioè donare e ricevere amore. Il cibo continua a rappresentare per tutta la vita “la culla materna o familiare” che ci ha, o ci dovrebbe, aver accolto, scaldato, nutrito e cresciuto fino a che raggiungessimo “l’equilibrio psicofisico necessario” per iniziare a camminare con le nostre gambe ed avviarci all’esplorazione del mondo e dei rapporti extrafamiliari. E probabilmente nelle primissime fasi della vita eravamo dominati dalla sfera emotiva, più che da quella razionale, che non si era ancora sviluppata, quindi, quando le emozioni ci sovrastano, è lì che “torniamo”. La consolazione allora era l’abbraccio materno o di un familare e l’offerta di cibo. In tutte le culture le mamme o le nonne si preoccupano primariamente di procurare e preparare il cibo; conosciamo tutti la potenza evocativa di un profumo di cibo che all’improvviso ci giunge , magari da una finestra aperta mentre passeggiamo per strada. Immediatamente vengono evocate immagini emozioni e sensazioni che richiamano casa propria. Il fenomeno è ben noto agli emigranti di tutti i tempi, che hanno mantenuto vivo il ricordo di casa procurandosi, anche con difficoltà, i prodotti tipici della terra natìa, per celebrare almeno i giorni di Festa. Un meccanismo così potente, complesso e antico nel nostro intimo, in alcune persone diventa preponderante rispetto alla gamma di altre offerte che potrebbero compensare i nostri stati emotivi. Sarà ben difficile infatti che in famiglia venissero proposte, a compensazione di un malumore infantile, una passeggiata all’aperto, la visione di un’opera d’arte o di film di qualità, l’ incontro con gli amici più cari, lo svolgimento di un’attività creativa, una serata di ballo in allegria o un’ora di attività fisica rilassante; probabilmente per un bambino un bella fetta del dolce fatto dalla nonna, servito insieme a un sorriso, poteva costituire la soluzione più semplice e immediata. In età adulta, quando possiamo usare le nostre gambe e la nostra razionalità per gestire uno stile di vita responsabile e salutare, le alternative al cibo come fonte di consolazione, o scelte di alimenti più sani per momenti di consolazione, possono essere tante, ma devono passare inizialmente attraverso una scelta razionale, per poi diventare abitudine. è interessante notare che a volte, non uscire dai percorsi abitudinari, è perversamente difficile fino al momento in cui non si inizi volontariamente a cambiare qualcosa, poi tutto diventa più facile. In proposito, molti studi internazionali confermano che iniziare a mangiare più volte al giorno, e costantemente, frutta e verdura, sostiene i delicatissimi processi chimici del nostro corpo, indirizzandoli verso la produzione e il mantenimento delle scorte di serotonina, noto mediatore chimico coinvolto nel mantenimento del buon umore. Cioè, iniziando a consumare cibo contenente sostanze antiossidanti, inneschiamo un meccanismo virtuoso che sosterrà i nostri nuovi corretti comportamenti e renderà più vicini e reali i nostri obiettivi.
Chi ben inizia è a metà dell’opera!
Dott.Mauro Mario Mariani, Medico Chirurgo, Specialista in Angiologia – Ideatore Metodo 3EMME
VOGLIA DI CIOCCOLATO. Il cioccolato fondente può essere un prezioso aiuto per la nostra salute, specie di sera.
La bevanda degli dei per i Maya, moneta di scambio per gli Aztechi, fonte di ispirazione per illustri poeti e per i comuni mortali: il cioccolato! “La dolcezza del cuore/ viene da dolci bevande nere come la notte” scriveva Alda Merini e specialmente in questi mesi freddi, in cui la voglia di dolce sembra irresistibile, un quadratino di cioccolato fondente può esserci d’aiuto! Ma quale cioccolato scegliere? Sono tutti uguali? La prima cosa da fare è sempre leggere attentamente l’etichetta, controllando che vi sia una buona percentuale di burro di cacao e che non sia mescolato al latte vaccino che fa perdere al cacao tuttii suoi valori antiossidanti. (1) – Il cacao fa bene al cuore poiché migliora la funzione vascolare (2). E’ in grado di far aumentare i livelli di colesterolo buono (HDL) – E’ ricco in antiossidanti. Contrasta quindi l’azione dei radicali liberi. – Influenza positivamente il tono dell’umore con azione antistress attraverso sostanze come la serotonina ed agisce come afrodisiaco naturale. – E’ ricco in vitamine E, PP; contiene magnesio e zinco, minerali che normalmente non abbondano nella nostra alimentazione. Attenzione: controllate attentamente che nel vostro cioccolato non vi siano grassi vegetali come olio di palma e di cocco, in questo caso tutti gli effetti benefici risultano annullati rischiando inoltre di fare il pieno di grassi saturi. Le ore di luce sono diminuite, le temperature via via sono più basse e a fine giornata, dopo cena, sembra sempre che manchi qualcosa. Spegnete la tv, via i telefonini: prendete una tazza di acqua calda con un cucchiaino di cacao amaro e mettete su un disco con la musica che più vi ispira in quel momento. La musica coinvolge il cervello nella sua totalità, è un linguaggio pre-verbale in grado di stimolare quella parte di noi che nella quotidianità siamo spesso costretti a mettere tra parentesi. Unire la bevanda degli dei con l’arte degli dei potrà avere soltanto effetti “divini” scientificamente provati!!! (1) Il Tao dell’alimentazione di Mauro Mario Mariani, pag.311, Capponi Editore, dicembre 2015. (2) D.Esser, M.Mars, E. Oosternink, A. Stalmach, M. Muller, L. A. Afman. Faseb journal, november 2013. “Dark chocolate consumption improves leucocyte adhesion factors and vascular function in overweight men” 3emmer Dott.ssa Valentina Carbini, Biologo Nutrizionista
Buon Anniversario Dieta Mediterranea!
Oggi 17 novembre ricorre il 6° anniversario della proclamazione da parte dell’UNESCO, della Dieta Mediterranea come Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. Un ulteriore studio ne conferma la validità ma gli italiani la praticano meno di altri.
L’UNESCO, emanazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, dal 1946 è l’Organizzazione che stabilisce il titolo di Patrimonio dell’Umanità a beni materiali e immateriali e il 17 Novembre 2010 ha designato la Dieta Mediterranea Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità. L’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, per garantire una vita sana, raccomanda da sempre di mangiare frutta e verdura, ridurre grassi, zucchero e sale. L’OMS fornisce una serie di pubblicazioni per promuovere e sostenere stili di vita sani nei quali ribadisce proprio l’importanza della Dieta Mediterranea basata principalmente su una varietà di alimenti vegetali, piuttosto che animali come pane, cereali, pasta, riso o patate, introdotti a rotazione singolarmente, assieme a legumi quali fagioli, lenticchie e ceci e “all’occasione e all’occorrenza” consiglia di mangiare pesce e pollame e sempre un’abbondante varietà di frutta e verdura, locale, fresca e stagionale, più volte al giorno, controllando e riducendo l’assunzione di grassi (non più del 30% dell’energia giornaliera) prediligendo ai grassi saturi l’olio extra vergine di oliva. La Dieta Mediterranea affonda le sue origini nella storia delle nostre tradizioni. Queste abitudini sono rimaste mantenute per secoli grazie alla grande disponibilità dei prodotti della terra del nostro territorio. La Dieta Mediterranea nasce proprio dalla tradizione alimentare dei contadini meridionali, e deve al nutrizionista americano Ancel Keys la sua notorietà. Keys partendo dall’osservazione delle abitudini alimentari delle popolazioni rurali del meridione, vide come la bassa incidenza di malattie cardiovascolari fosse dovuta al tipo di alimentazione che queste popolazioni adottavano per tradizione secolare. Dal 1950 al 1970 con il gruppo di ricerca della Minnesota University è stato autore del “Seven Countries Study” studio sulle abitudini alimentari di 12.763 uomini sani di mezza età viventi in sette Paesi: Italia, Grecia, Jugoslavia, Olanda, Finlandia, Giappone e USA, riscontrò, per la prima volta in assoluto, l’evidente relazione fra stile alimentare, esercizio fisico e insorgenza di malattie cardiovascolari. Grazie ad analisi specifiche lo studio ha documentato la diretta relazione tra consumo di grassi saturi ed incidenza e mortalità coronaria, fin dai primi anni di follow-up. Da questa indagine epidemiologica, ancora oggi celebrata dai nutrizionisti di tutto il mondo è risultato che Italiani e Greci risultarono più sani di Americani e Finlandesi, i quali, osservò Keys, “sono abituati a mangiare troppi grassi saturi come burro e formaggio”. Gli esiti scientifici di questo lavoro decretarono, per la prima volta al mondo, come la Dieta Mediterranea, a base di frutta, verdura, pane, pasta, pollo, pesce, olio d’oliva e un po’ di vino fornisca apporti minimi di grassi saturi e risultava essere fortemente protettiva nei confronti dell’insorgenza di patologie cardiovascolari.
Ancora oggi la dieta mediterranea riceve apprezzamenti e conferme.
Un recente studio dell’università di Auckland condotto dal Dottor Ralph Stewart, primo firmatario, pubblicato sull’European Heart Journal, utilizzando il MDS, “Mediterranean diet score”, ha visto che chi mangiava più cibi della dieta mediterranea otteneva un punteggio uguale o maggiore di 15 era soggetto a eventi cardiovascolari nel 7,3 per cento dei casi; coloro che avevano un punteggio di 13-14 vedevano aumentare il rischio al 10,5 per cento. Infine chi registrava 12 punti, o anche meno, aveva una percentuale aumentata del 10,8 per cento. Lo studio ha analizzato oltre 15.000 pazienti di 39 paesi, con precedenti eventi cardiovascolari, come attacchi di cuore e ictus, pazienti ad alto rischio di altri eventi cardiovascolari, scoprendo che tanto più si mangia mediterraneo, quindi dieta ricca di frutta, verdura, legumi, pesce, cereali integrali, tanto meno si è soggetti ad altri eventi cardiovascolari.
Il “Mediterranean Diet Score” è un punteggio che calcola in maniera semplice e rapida, ma altrettanto corretta e validata, l’aderenza dell’alimentazione alle caratteristiche della Dieta mediterranea. L’indice va da 0 a 24 punti. Più è alto il punteggio totale maggiore è l’aderenza alla Dieta mediterranea. Per ciascun alimento è dato un punteggio di 1, 2 o 3. Il punteggio 0 è dato se il numero di porzioni è più basso o più alto di quello raccomandato.
“Ogni punto in più del “Mediterranean Diet Score” nei pazienti esaminati, che già avevano avuto un evento cardiovascolare, era associato ad una riduzione del 7 per cento nel rischio di infarti, ictus o morte,. Lo studio ha dimostrato quanto sia importante enfatizzare il messaggio di mangiare sano e mediterraneo ovunque”. “Sono gli alimenti ad essere protettivi”, e non è un caso che in altre parti del mondo, più che in Italia, le popolazioni scelgano una dieta più mediterranea di quella seguita dagli italiani. Paradosso questo: quello che il modello mediterraneo è più praticato in paesi molto lontani dall’Italia, come Australia, India e Nuova Zelanda.
>Keys A, et Al. Epidemiologic studies related to coronary heart disease: characteristics of men aged 4059 in seven countries. Acta Med Scand 1967 (Suppl to vol. 460) 1392
>Eur Heart J. 2016 Jul 1;37(25):1993-2001. doi: 10.1093/eurheartj/ehw125. Epub 2016 Apr 24. Dietary patterns and the risk of major adverse cardiovascular events in a global study of high-risk patients with stable coronary heart disease. Stewart RA1, Wallentin L2, Benatar J3, Danchin N4, Hagström E2, Held C2, Husted S5, Lonn E6, Stebbins A7, Chiswell K7, Vedin O2, Watson D8, White HD3
LA RIVOLUZIONE A TAVOLA… E NON SOLO: IL METODO 3EMME
Il Metodo 3EMME ideato dal Dottor Mauro Mario Mariani è un Metodo per riappropriarci delle nostre scelte e del nostro stato di salute, in altre parole il Metodo 3EMME è l’opportunità esclusiva per tornare in maniera definita e definitiva alla Dieta Mediterranea. Nessuno riesce improvvisamente a cambiare abitudini. Se prova a farlo riesce solo per brevi periodi ricadendo poi nei soliti vizi capitali. L’idea di proporre un Metodo mira a insegnare quello che giusto e quello che è sbagliato: significa dare Consapevolezza. Si parte da una disintossicazione degli organi (RESET) di sette giorni per poi svezzare (RESTART) pian piano l’organismo in quattordici giorni, ed arrivare ad insegnare le giuste combinazioni (REMIX). Tutto questo porta al riappropriarsi della Dieta Mediterranea a uno stile di vita salutare, con un sistema definito REGULAR che insegna anche cosa fare nel caso in cui si vada a fare uno sgarro.
3emme RESET: La prima fase dalla durata di sette giorni, consiste in un vero e proprio reset per sbloccare l’organismo da una tossicità diffusa. Tale reset, consistente in una dieta basata su frutta e verdura e liquidi, è reso possibile in quanto l’organismo viene supportato con integratori naturali che garantiscono il giusto apporto di minerali, vitamine, ed aminoacidi essenziali (dalla klamath e dal baobab).
3emme RESTART: Nella seconda fase, restart, dalla durata è di quattordici giorni, si inizia un vero e proprio Svezzamento, dove tutti i cibi andranno ad essere reinseriti
con logica di Cronologia e di Scelta. Fanno ingresso gradualmente i carboidrati
complessi, privi di glutine, le Proteine sia animali: carni bianche e pesci magri e di
piccola stazza, che vegetali: legumi con cereali, e i grassi insaturi, olio evomv, pesce e frutta secca
3emme REMIX:La terza fase, remix, dura tre settimane ed è molto importante in quanto vengono insegnate le giuste combinazioni, la giusta cronologia, la giusta sinergia dei cibi. Si conclude lo Svezzamento reintroducendo i Carboidrati con glutine, frumento farro e orzo, da ruotare con quelli privi che saranno comunque presenti almeno in due giornate in maniera esclusiva. Si completa oltre ai già presenti pesce magro e carni bianche la lista dei cosiddetti “Cibi Funzionali” con
possibilità di introdurre uova (codice zero), ricotta e all’occasione e all’occorrenza prosciutto. I cibi andranno assunti singolarmente, Monopiatto, e dopo aver mangiato sempre come Starter un piatto d’insalata cruda.
3emme REGULAR: Dalla settima settimana… per sempre, il Paziente applicherà gli insegnamenti ricevuti nelle prime tre fasi che assicureranno all’organismo tutte le
sostanze ad esso indispensabili e quindi dopo “lo SBLOCCO” si andrà a seguire una DIETA, come STILE DI VITA, regular, basata sulle conoscenze acquisite
nelle prime tre fasi: Mangia Meglio Mediterraneo.
Dott.Mauro Mario Mariani Medico Chirurgo, Specialista in Angiologia – Ideatore del Metodo 3emme
Mangia Meglio Mediterraneo
Il 3EMME opportunità per ripristinare le corrette regole della dieta Mediterranea
La dieta tradizionale mediterranea è stata la dieta predominante nelle aree olivicole del bacino mediterraneo, la ricerca di Ancel Keys ha portato il concetto di ‘dieta mediterranea’ all’attenzione della scienza mondiale concentrandosi sulla relazione tra nutrizione e salute fino al giusto riconoscimento di modello nutrizionale di importanza universale per la salute ed il benessere. I paesi che si affacciano sul bacino mediterraneo condividono tradizionalmente la disponibilità degli stessi alimenti, derivati dall’agricoltura, dalla pastorizia e dalla pesca. Gli studi di Keys hanno provato che in queste aree geografiche, nei primi anni sessanta, l’aspettativa di vita era tra le più alte del mondo; al contrario l’incidenza di malattie come la cardiopatia ischemica, alcuni tumori e altre malattie croniche correlate alla dieta era invece tra le più basse del mondo. Questa dieta è stata dichiarata ‘Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità’ dall’UNESCO. Da dove nascono alcuni cardini della dieta mediterranea? La più antica testimonianza di coltivazione di cereali in Pianura Padana ( farro ed orzo) risale al Neolitico. Più a sud le condizioni climatiche , nell’ambito della cultura greca e romana, portano ad una prevalenza alimentare dei prodotti dell’agricoltura, arbicoltura soprattutto vite ed ulivo e orticoltura. Secondo lo storico Tucidite (460-397 a.c.) ‘i popoli del Mediterraneo cominciano ad uscire dalle barbarie quando imparano a coltivare l’olivo’. Il commediografo romano Tito Maccio Pluto ( 254-184 a.c.) chiamava i romani mangiatori di erbe. Plino il Vecchio nella sua opera Naturalis Historiae classificò più di 1000 piante commestibili che producevano diversi tipi di cicoria, lattuga, cipolle ed aglio, broccoli di rapa, legumi, semi oleosi…. Il termine cereale deriva dal nome Cerere, divinità materna della terrà e della fertilità e veniva rappresentata con una fiaccola in una mano e nell’altra un canestro ricolmo di frutta e di grano. Nel 230 d.c. viene scritto il primo trattato in 10 libri sulla gastronomia basata sulle 468 ricette di Marco Gavio Apicio, gastronomo e scrittore romano. Ogni ricetta necessitava di non meno 10 ingredienti tra cui olio, miele, sedano, cumino, coriandolo. Per quanto riguarda la frugalità della dieta mediterranea la nascita va fatta risalire alla tradizione greco-latina in cui la frutta e la verdura assurgeva a ruolo nobile e primario nelle abitudine alimentari. Il filosofo Senofonte afferma ‘La sobrietà nell’assunzione del cibo è l’aspetto più importante dell’educazione’. Le caratteristiche della dieta mediterranea sono: abbondanti alimenti di origine vegetale frutta, verdura, ortaggi, pane e cereali integrali, fagioli e altri legumi, noci e mandorle, semi, alimenti freschi, al naturale, di stagione, di origine locale; frutta fresca; olio di oliva come principale fonte di grassi; pesce e pollame consumato in quantità moderate. Il metodo 3EMME rappresenta un’ottima opportunità per ripristinare le corrette regole della dieta mediterranea, alla quale conduce in sei settimane di efficace depurazione e riequilibro del sistema corpo-mente-psiche. Il metodo 3EMME nelle sue sei settimane svolge un’azione detossificante, alcalinizzante e antiossidativa riportando equilibrio fisico e mentale per poi approdare ad uno stile di vita alimentare in pieno rispetto ed accordo della dieta mediterranea
3emmer Dott.ssa Germana Scalesse, Biologo Nutrizionista
3EMME, la Dieta di Pollicino
marzo 14, 2016
Il Metodo 3EMME nasce dall’esperienza ventennale del Dott.Mauro Mario Mariani di sbloccare a livello metabolico l’organismo, riproponendo nuove abitudini salutari e ha come caposaldo l’assunzione di frutta e verdura. Mangiare la frutta lontano dai pasti, poca, spesso e volentieri, locale, fresca e stagionale. Evitare di assumere frutta durante i pasti, se non piccoli pezzi nell’insalata cruda ad inizio pasto. Integrare con frutta secca varia, noci, pistacchi e nocciole, in piccole quantità, suddivise in uno o due spuntini al giorno.
Uno studio che conferma l’efficacia di questa scelta è quello svolto dall’UCL University College of London* che ha seguito un campione di 65.000 persone per dodici anni con il risultato che il rischio di morte generale si riduceva del 42% per chi assumeva sette volte al giorno frutta e verdura. Un dato importante e nuovo emerso dallo studio è che le Verdure, soprattutto fresche, hanno un effetto protettivo più forte, superiore alla frutta. Lo studio condotto dallo staff guidato dal dottor Oyinlola Oyebode del Dipartimento di Epidemiologia e Salute pubblica UCL ha evidenziato come, chi assume da due a tre porzioni al giorno di verdura, determina un rischio del 19% più basso di morire fra quelli studiati, rispetto al 10% per la quantità equivalente di frutta. La ricerca afferma quanto segue: “Sappiamo tutti che mangiare frutta e verdura è sano, ma la dimensione dell’effetto è clamoroso. Il messaggio è chiaro: più frutta e verdura si mangia, meno probabile è il rischio di morire a qualsiasi età”. L’osservazione è che mangiare “poco” (50-60 g) e “spesso” (ogni due ore un frutto) la frutta lontano dai pasti consente di non assumere mai grandi quantità di zuccheri e di non arrivare mai affamati quando ci si siede per mangiare.
Inoltre avere tante verdure a tavola consente, grazie all’apporto di fibre, di saziare l’organismo con prodotti salutari ricchi di preziosi antiossidanti, piuttosto che con altri ricchi di grassi saturi e zuccheri complessi e raffinati. Questo studio inglese non fa altro che confermare che la Dieta Mediterranea, caratterizzata da un modello nutrizionale basato sul consumo di frutta fresca e secca, olio extravergine di oliva, cereali integrali, verdure, legumi e una moderata quantità di pesce e carni bianche e un bicchiere di vino, è un vero e proprio “stile di vita”: Mangia Meglio Mediterraneo.
POLLICINO 3M
Metodo 3EMME L’arte della Detossificazione
Il Metodo 3EMME è un percorso che aiuta a migliorare il nostro stile di vita. Il Metodo 3EMME con le 3 fasi (RESET-RESTART-REMIX), della durata di 6 settimane, crea le basi per raggiungere uno stile di vita “ideale”(REGULAR), basato sul ritorno alla Dieta Mediterranea: Mangia Meglio Mediterraneo. Durante il percorso con il Metodo 3EMME, si ottiene una disintossicazione dell’organismo attivando i processi di scarico delle tossine attraverso la depurazione e il drenaggio. Il dimagrimento è il fine ricercato del Metodo 3EMME, ovvero non alterare gli equilibri metabolici del nostro organismo, depauperando la massa magra. Perdere peso non sempre è sinonimo di giusta via se a scendere è la nostra struttura muscolare. Questo processo è frutto di un cannibalismo auto indotto dall’organismo per garantire la funzionalità degli organi/apparati del nostro organismo. La richiesta di Sintesi Proteica viene gestita non dall’apporto esogeno di proteine animali o vegetali, ma da un saccheggio della componente proteica della nostra massa magra. La riduzione delle proteine esogene (alimentari), voluta soltanto da un computo calorico, porta infatti l’organismo a gravi deficit e nel tempo innesca quel processo noto come “effetto yo-yo” fenomeno che porta al recupero del peso perso recuperando però percentualmente più massa grassa che massa magra. La Disintossicazione è quel processo fisiologico che l’organismo compie naturalmente per liberarsi delle tossine ingerite o prodotte da metabolismi alterati. In questo processo l’organismo può essere aiutato “mettendo a riposo” le funzioni metaboliche in modo da “minimizzarne” l’incidenza negativa dei residui di scarto, per favorire l’equilibrio dei “laboratori metabolici” reni, fegato, intestino, polmoni, cute, ovvero, gli organi emuntori. Si induce così l’eliminazione di liquidi in eccesso, trattenuti dai tessuti, mediante stimolazione della diuresi contribuendo con ciò ad una migliore circolazione del sangue soprattutto nei vasi periferici e nei capillari e ad un flusso linfatico più dinamico. Con il Drenaggio si attivano i tessuti e gli organi emuntori per ripristinare, regolarizzare e stimolare tutte le attività escretorie organiche, che si svolgeranno da questo momento in poi in una condizione di normale e naturale efficienza. Il “Dimagrimento”: è la premessa-promessa mantenuta del Metodo 3EMME MantenimentoMassa Magra: Perdere il grasso in eccesso, consolidando e tonificando la massa muscolare. Indispensabile risulta essere l’utilizzo di un integratore esclusivo e brevettato di aminoacidi altamente assimilabili vegetali, derivati da klamath e baobab (NOVA SUPERFOOD), che consente di mantenere nell’immediato, la massa magra esistente, promuovendo quotidianamente la costruzione della struttura proteica e favorendone nel tempo l’aumento. L’organismo utilizza in modo armonico tutte le sostanze ad esso indispensabili durante un programma disintossicante; si elimina in questo modo l’“effetto yo-yo”, la situazione che determina l’aumento della massa grassa a scapito di quella magra dopo diete ipocaloriche sbilanciate.
PIÙ TAO BIANCO PER TUTTI. “il TAO dell’alimentazione”, libro d’esordio del Dott.Mariani ci insegna cosa fa bene e cosa fa male.
dicembre 10, 2015
“Quello che avete in mano non è soltanto un libro su cosa si deve e su cosa non si deve mangiare, è qualcosa di più: è il racconto della mia vita.“ Così inizia “il TAO dell’alimentazione”, libro d’esordio del Dott. Mauro Mario Mariani, ideatore del Metodo 3EMME. Un libro frutto di 25 anni di studi e ricerche, di esperienze cliniche e di emozioni. Emozioni che ha provato a trasferire su carta, pagina per pagina, raccontando i passaggi della sua vita che hanno caratterizzato la sua storia non solo di medico. Il libro inizia con il capitolo autobiografico “Questo sono io” dove viene spiegato perché un giovane dee jay si iscrive alla facoltà di medicina, perché un medico si occupa d’inquinamento e perché un angiologo diventa “mangiologo”. Nel resto delle 360 pagine si vuole donare al lettore consapevolezza, parola che evoca nella sua etimologia due termini: “cum” e “sapere”. Il riferimento al “cum” è inteso come un insieme, una relazione, una socialità, senza la quale la conoscenza profonda, il “sapere”, non può avvenire. Tutto porta inevitabilmente ad una scelta: Scelgo ciò che mangio, scelgo ciò che fare. Ecco che nasce il TAO, dove il cibo non assume mai nessuna sfumatura di grigio, ma è o bianco o nero, fa bene o fa male, ti difende o ti nuoce. L’equilibrio nel TAO consiste nell’acquisire un metodo, che non sia moda o situazione contingente. Un metodo che ci porti a contrastare e gestire un quotidiano carico di troppi stressogeni. Non c’è nessuna pretesa filosofica orientale nel TAO dell’alimentazione e nessun riferimento al simbolismo cinese dello “yin e yang”. Nel libro non c’è mai complementarietà, i due principi opposti qui non possono convivere, se lo farebbero subiremmo sintomi e andremmo alla lunga a rompere un equilibrio. L’obiettivo è di guadagnare più TAO BIANCO possibile. Il TAO NERO è il nostro “body burden”, ovvero la zavorra corporea, che quotidianamente carichiamo di sostanze tossiche: è come se avessimo un rubinetto che perde una goccia al giorno in un vaso, lentamente e inesorabilmente si riempie sino a che questo non trabocca e si iniziano a manifestare sintomi che inevitabilmente si trasformano poi in malattia. Il TAO BIANCO è la difesa verso il TAO NERO. È Educazione, Consapevolezza, Scelta, Metodo. L’educazione parte nell’insegnare le giuste scelte con consapevolezza per arrivare all’applicazione di un nuovo Metodo, il ritorno alla Dieta Mediterranea: Mangia Meglio Mediterraneo! Il libro diventerà una guida per tutti coloro che hanno abbracciato in questi sei anni il Metodo 3EMME.
Il libro edito da CAPPONI EDITORE sarà presentato in anteprima nazionale ad Ascoli Piceno l’11 Dicembre 2015, al Foyer del Teatro Ventidio Basso, e da sabato 12 dicembre sarà disponibile in tutte le librerie.
In uscita il libro del Dott. Mauro Mario Mariani “Il Tao dell’Alimentazione”
dicembre 4, 2015
In anteprima nazionale VENERDÌ 11 DICEMBRE 2015 ad ASCOLI PICENO alle ore 18,30 presso il Foyer del Teatro Ventidio ci sarà la Presentazione del libro del Dott.Mauro Mario Mariani “IL TAO DELL’ALIMENTAZIONE”. Alla presentazione sarà presente Massimiliano Ossini, autore della prefazione. Il libro è frutto di venticinque anni di studi, ricerche, esperienze cliniche ed emozioni da parte dell’autore, ma soprattutto di scelte. Nel TAO dell’Alimentazione il cibo non assume mai sfumature di grigio, ma è bianco o nero, fa bene o fa male, ti difende o ti nuoce. Il libro, edito da CAPPONI EDITORE, sarà disponibile in tutte le librerie da sabato 12 dicembre 2015.
Cos’è il Metodo 3Emme
aprile 26, 2013
4 Fasi per Perdere Peso Mentenendo la Massa Magra
metodo 3emme fasiIl Metodo 3Emme non è una semplice dieta, ma un percorso volto a raggiungere e mantenere nel tempo uno stile di vita sano e bilanciato. Sono 3 i benefici principali che permette di raggiungere:
La prevenzione dalla sindrome metabolica;
La prevenzione dai danni del sovrappeso;
La disintossicazione dell’organismo.
L’obiettivo primo del Metodo 3Emme è mantenere la massa magra, andando a colpire i chili in eccesso e i depositi di grasso in modo mirato e definitivo.
Un programma che prevede il supporto di un consulente durante tutte le sue fasi e che si basa sulla sinergia tra un preciso piano alimentare e l’assunzione di specifici integratori.
Seguire il Metodo 3Emme permette di ottenere un’importante perdita di peso in sole 6 settimane. Un percorso che non solo offre risultati immediati, ma duraturi. Infatti, è proprio grazie al nuovo stile di vita che propone che sarà possibile mantenere nel tempo i miglioramenti conseguiti.
Per questo il Metodo 3Emme è perfetto da seguire in vista dell’estate. Grazie ad esso potrete arrivare alla prova costume più in forma che mai, imparando a seguire regole salutari per il vostro organismo.
Un percorso, più che una dieta, perfetto per chi vuole perdere peso senza rinunciare alla salute, evitando diete drastiche che rischiano di mettere in pericolo l’organismo e di far riacquistare i chili una volta riprese le vecchie abitudini.
Grazie a Metodo 3Emme imparerete a nutrire il vostro corpo, offrendogli gli alimenti necessari per eliminare i depositi di grasso e mantenere la massa magra.